Pubblicato da: ideeperilpresente | marzo 4, 2011

Margherita Hack rinnova il suo consenso al nucleare

 

Mentre il nucleare diventa sempre più un tema politico c’è chi va controcorrente. È la famosa astrofisica Margherita Hack, notoriamente a centrosinistra, ma da sempre pro atomo.
Nonostante la polemica su referendum ed election day divida i nostri schieramenti, la scienziata ribadisce dalle colonne de La Stampa che bisogna continuare a puntare sul nucleare. Le ragioni sono sempre le stesse e oggi più che mai d’attualità. Innanzitutto per la vicenda libica, che ha mostrato nuovamente la nostra debolezza sul fronte energia: “L’Italia è quasi completamente dipendente dall’estero per le sue fonti energetiche – spiega la Hack . Oggi compriamo energia nucleare dalla Francia, dalla Svizzera, da tutti i paesi confinanti. Per il petrolio dipendiamo dalla Libia, dall’Ucraina e sappiamo che il petrolio non è inesauribile. Molto più abbondante, ma anche molto più inquinante il carbone, che presenta anche molti problemi di trasporto”. La partita, allora, la giocano nucleare e rinnovabili, che da sole non potrebbero soddisfare il nostro fabbisogno energetico. L’astrofisica né è fermamente convinta: ”Non credo però che le energie rinnovabili siano sufficienti per i bisogni sempre crescenti delle industrie e che sia necessaria anche la costruzione di alcune moderne centrali nucleari, dotate di automatismi tali da rendere impossibile l’errore umano, come quello che provocò l’incidente di Chernobyl”.
La scienziata ha una risposta anche a chi mette sul tavolo la questione scorie, “un problema da affrontare con grande serietà, non con la solita faciloneria all’italiana. Se altri Paesi l’hanno risolto, potremmo risolverlo anche noi. Per esempio come fa la Francia, che di centrali ne ha 35, o la Svizzera, che nel suo piccolo territorio montuoso ne ha cinque?” .
Per chiarire questo e altri temi il quotidiano torinese ha anche pubblicato oggi un’intera pagina di domande e risposte sul nucleare, in vista del referendum che ci chiamerà a decidere sul futuro della nostra energia.

 


Risposte

  1. io rinnovo il mio terrore per chi continua a spacciare il nucleare come soluzione per il nostro futuro. non è una soluzione perchè le stime danno ancora 50-60 anni di combustibile atomico per l’attuale numero di centrali. al crescere delle centrali cala inevitabilmente la stima. l’uranio è già carissimo ora (e carissimo è il costo per la produzione di Kw/ora rispetto ad altre fonti, figuriamoci tra 10-12 anni (la prima “eventuale” centrale italiana non sorgerà prima). avrà un ciclo produttivo di 15 anni e poi dovrà essere dismessa con altissimi costi (vedi stati uniti e inghilterra). non mi metto nemmeno a parlare di scorie perchè solo persone dissennate come sembrano ultimamente essere personalità (non riesco a chiamarli scienziati in questi campi) come Hack e Veronesi, che per la loro veneranda età non vedranno mai realizzati gli scempi che ci vogliono propinare.

    il futuro nostro (non loro) e dei nostri figli può essere in fonti naturali realmente rinnovabili come ci spiega Rubbia che con il rinnovabile solare sta facendo meraviglie tecniche. la Germania arriverà presto al 20% di produzione energetica da fonti rinnovabili sviluppando nuovi mercati che sopperiscano alla crisi internazionale.

    noi siamo sempre agganciati alle lobby dei costruttori, ai politici incapaci e a questi cervelloni che sbavano parole incapaci di definire immaginare e comprendere un futuro veramente diverso.

    Hack lei è una grandissima delusione. la prego di informarsi meglio e di smetterla di sbandierare queste porcate al pari dei suoi odiosi colleghi Veronesi e Zichichi

  2. Margherita Hack ha anche spiegato da dove prenderemo l’uranio richiesto? E magari quanto lo pagheremo quando sarà ben chiaro che abbiamo a che fare con stock in esaurimento? L’uranio è come gli altri combustibili: in Italia non c’è.

  3. Alcune precisazioni :
    a) compriamo energia e specialmente quella prodotta da nucleare perchè venduta a prezzo basso rispetto alle altre produzioni
    b) l’uranio, il “combustibile nucleare”, non è disponibile sul territorio italiano perciò il problema del petrolio deve essere risolto per un’altra via
    c) la carenza di energia deve essere fronteggiata ricalibrando i consumi
    d) le centrali di ultima generazione saranno senz’altro più sicure dal punto di vista degli incidenti più gravi ma non lo sono affatto dal punto di vista della contaminazione ambientale che è un problema connaturato all’uso dell’energia da fissione atomica
    e) nessuno è ancora riuscito a risolvere in modo definitivo il problema delle scorie atomiche : l’unico modo per risolvere il problema dei rifiuti pericolosi è non fare rifiuti

    Mi dispiace per la Hack che dovrebbe essere più informata sulla questione e mi piacerebbe se non fosse più interpellata sul “nucleare”… quindi,
    invece di questi interventi “promozionali”, sostengo che c’è bisogno di cambiare al più presto “Paradigma Culturale”, spiegato nel seguente link :

  4. Faccio anch’io qualche precisazione:
    È vero che importiamo uranio così come facciamo per le altre fonti energetiche, ma:
    1) secondo stime IEA le riserve di uranio disponibili sono pari a 5,5 milioni di tonnellate, equivalenti a 100 anni di produzione ai tassi attuali, contro i 40 anni del petrolio e i circa 60 del gas. Considerando anche i reattori di IV generazione (che utilizzeranno come combustibile anche i rifiuti delle attuali centrali), queste stime si moltiplicano per almeno 50-60.
    2) Anche il discorso sui costi non è esatto:il costo medio in euro di in MWh ottenuto tramite il nucleare oscilla tra i 44 e i 67 euro/MWh. Il gas si colloca tra 82 e 151, il carbone tra 65 e 130, l’idroelettrico tra 22 e 104, il solare tra 326 e 707 (dati ENEA).
    3) Con le rinnovabili si possono anche fare “meraviglie tecniche” e nessuno sta dicendo il contrario, ma purtroppo non è sufficiente. L’Italia ha un enorme fabbisogno energetico che da solo non può essere soddisfatto da fonti instabili (perché dipendenti dalle condizioni meteorologiche, come sole e vento) e non applicabili su larga scala (provate a alimentare una città come Milano solo con pannelli fotovoltaici e pale eoliche…)
    4) Personalmente credo molto nella professionalità di Margherita Hack, così come di Veronesi e Zichichi. Ricordo che sono degli scienziati di indiscussa fama e non credo abbiano bisogno di fare affermazioni non verificate su un tema così importante, solo per fare gli interessi di qualche lobby.
    Poi, come dico sempre, sono punti di vista e ognuno può pensarla come gli pare, ma non me la sento di accusare persone che hanno fatto tanto per il progresso del nostro Paese, così come di condannare il nucleare senza sfruttare, invece, la grande opportunità che rappresenta.

    • Mi auguro di non essere troppo caustico, eventualmente accetto bacchettate.

      1)Non importa quali siano le cifre esatte del residuo di combustibili ancora utilizzabili. Essendo un numero finito, dovrebbe essere palese che non è la strada giusta da percorrere, ma solo un paliativo per tramandare il problema ai posteri.

      2)Nel discorso dei costi, mi piacerebbe includere l’impatto derivante da incidenti più o meno rilevanti nei confronti dell’ambiente, cosa che nessuno potrà mai neanche azzardare. Più o meno si conosce il costo di una bonifica per incidenti nell’industria chimica, per una contaminazione radioattiva qualcuno ne ha una vaga idea?

      3)Chi continua a sostenere che le rinnovabili non soddisferanno i nostri fabbisogni non sa ciò che dice. E nemmeno tiene conto che il nucleare (il peggiore tra tutti i sistemi di approvvigionamento energetico) alimenta il pianeta con una percentuale che raggiunge a stento le due cifre, ed è in flessione, per cui non è propriamente essenziale.

      4)Personalmente non mi fido affatto dei tre personaggi citati anche se li comprendo, e un po’ li compatisco. Non sto certo qui a rischiare querele, ma le loro reputazioni non sono proprio esattamente “ineccepibili” e immacolate, e gli interessi che muovono certe opinioni non sempre sono distinguibili alla luce del sole.

      La grande opportunità rappresentata dal nucleare è visibile solo agli occhi di qualche oncologo, ai lobbysti, a molti scienziati mercenari, a chi crede di riuscire a specularci sopra, e naturalmente a tutti gli ingegneri nucleari.

      Fortunatamente ci sarà il referendum a fare chiarezza, e dopo quanto è accaduto, chi spera che il quorum non sarà raggiunto, riceverà un amara sorpresa.

  5. E ci spieghi, illustre Dottoressa, come hanno risolto gli altri paesi il problema delle scorie?
    Mi ha sinceramente stupito l’intervista pubblicata questa mattina sul giornale “Il Mattino” in cui Lei paragona il rischio del nucleare alla fatalità a cui ci si affida quando si vola in aereo…l’aereo ogni persona può DECIDERE se prenderlo o meno!

    Davvero crede che pochi uomini possano arrogarsi il diritto, per puri interessi economici, di “contemplare” una strage umanitaria come quella di una centrale che esplode?….
    Cara Dottoressa, ma lei, durante gli anni che ha passato sui libri, si è mai “affacciata al finestrino” a guardare come funzionano gli applti pubblici nel nostro paese? sa come ad esempio funzionano i collaudi del cemento armato in un cantiere edile? lo sa che in Italia è il controllato che paga il controllore? ha mai sentito parlare di tangenti? di uomini che vendono i figli per i soldi? e della mafia che ha i tentacoli nella politica cosa mi dice?….
    Davvero vuole mettere la vita del pianeta nelle mani di una azienda che vincerà un appalto pubblico, magari sotto la direzione di un Ragionier Casoria (ha mai visto i film di Totò) e poi cercherà in tutti i modi di trarre profitto dai lavori, pagando tangenti, risparmiando sui materiali, eludendo i controlli, etc. etc.
    Cara Dottoressa, purtroppo accanto ad una vita di studi passata in laboratorio, lei avrebbe dovuto mettere il naso nella melma che avvolge ogni giorno la realtà di noi uomini semplici. Lei cara Dottoressa è infatuata di teoria, una teoria che non si coniuga con la realtà purtroppo. Ma la realtà va tenuta in considerazione quando si sceglie per la vita degli altri, dell’umanità intera, altrimenti è meglio che decida la beata ma genuina ignoranza, a volte molto più saggia.
    Antonella Apostoli

  6. @Antonella Apostoli: purtroppo non sono Margherita Hack e non ho neanche il contatto da darle per girare le sue osservazioni alla nostra scienziata. Lei pone due problematiche interessanti: la questione delle scorie e la “poca fiducia” nelle istituzioni italiane e negli italiani stessi per quanto riguarda la fattibilità del nucleare. Per quanto riguarda le scorie mi pare doveroso ribadire che la parte di rifiuto nucleare veramente inquinante prodotto da una centrale nucleare in tutta la sua vita è grande come una pallina da tennis. Per gli altri tipi di rifiuti nucleari meno radioattivi svariati paesi si stanno adoprando ed alcuni hanno risolto in porzioni territoriali sicuramente più piccole di quelle che servono per smaltire i rifiuti comuni. Sul secondo punto concordo nel pensare che sia necessario garantire la trasparenza dei processi industriali, l’indipendenza delle autorità di controllo, la certezza che anzianità e affidabilità degli impianti ma ho anche fiducia nel fatto che possiamo farcela.

  7. No, io sono realista. Non cambierà nulla. Almeno fintantochè la nostra sarà una società basata sulla logica del profitto.
    Onestamente la sua visione appare un tantino utopistica…..
    Perchè non pubblicate anche ciò he ha detto Rubbia a proposito delle scorie nucleari e dei problemi gravissimi che stanno creando (altro che palline da tennis…): Si potrebbe investire di più sull’energia solare, sugli impianti geotermici, su un nucleare di 4° generazione che risolva effettivamente il problema delle scorie….. Credo che le sia noto il fatto che RUBBIA sia SCAPPATO IN SPAGNA perchè la sua ricerca sulle scorie nucleari è stata praticamente bocciata dal nostro governo….E lei davvero metterebbe nelle mani di questo paese la costruzione di una centrale atomica?
    Lo sa che per produrre solo il 30% dell’energia con il nucleare dovremmo costruire una centrale in ogni regione italiana, e lo sa che i costi di impianto di una singola centrale vengono ammortizzati in 40 anni di vita della centrale?…Di che risparmio mai vogliamo parlare (forse del guadagno di alcuni)…Suvvia il nuceare nelle mani di un paese così poco serio che taglia i finanziamenti alla produzione di impanti solari (unico settore in crescita di questi anni e che avrebbe potuto stimolare la ricerca). E’ una idea folle, miope e mi lasci dire disonesta.
    Caro Sig. ideeperilpresente io non so chi sia lei o per chi lavori (anzi le sarei grata se mi dicesse il suo nome, perchè io non ho usato uno pseudonimo) ma non penso che lei creda davvero in cuor suo a quello che dice. Almeno non la sera davanti allo specchio o guardando gli occhi dei suoi figli o quelli di quel meraviglioso popolo che per scelta di altri ora sta vivendo l’inferno.

    La saluto

  8. Hanno detto che in Giappore è accaduto l’inprevedibile.Allora per fare centrali sicure bisogna prevedere l’imprevedibile.Ma l’imprevedibile è imprevedibile proprio perchè è imprevedibile perchè se fosse prevedibile
    non sarebbe imprevedibile ma prevedibile.Cara Margheritone è sulla base di questo ragionamento semplice e
    lineare ti dico che ti sbagli.Su tutto il resto son daccordo con te


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